Leah Weston - Lottare una speranza per il futuro


Incipit del racconto

L'odore di disinfettante e di medicinali permeava tutto l'edificio. Camminavo lungo il corridoio dell'ospedale, diretto alla stanza di un ragazzo di nome Brad. Non lavoravo lì, ma capitava che il medico di turno mi chiamasse per dare una mano in casi particolarmente difficili. E questo lo era.
Aprii la porta ed entrai con cautela, non potevo sapere come avrebbe reagito.
Per prima cosa notai che, se non fosse stato per i lividi, poteva confondersi con le lenzuola bianche da quanto era pallido. Il rumore dei macchinari a cui era attaccato mi informava che era ancora vivo e quel costante bip-bip che riecheggiava nel silenzio era l'unica parvenza di attività lì dentro.
Era angosciante vedere com'era stato ridotto. L'occhio sinistro era talmente tumefatto che non sarebbe stato possibile aprirlo, lo zigomo destro – viola e gonfio – presentava di sicuro una rottura. Era ricoperto di graffi e lividi in ogni porzione di pelle che riuscivo a vedere e, purtroppo, sapevo che quanto potevo scorgere non si avvicinava nemmeno a ciò che gli avevano fatto.
La testa fasciata da garza intrisa di sangue secco gli conferiva un aspetto orribile. Alcune unghie erano spezzate... doveva aver combattuto con tutte le sue forze. Non era bastato.
Mi sedetti accanto al letto, in attesa che si svegliasse.
Sentii un lieve lamento, alzai la testa e lo vidi aprire un occhio. Mi fissò, lo sguardo confuso e triste, in cerca di risposte. Provò a parlare, ma la gola probabilmente era secca, dalla smorfia sul viso mi accorsi che quel tentativo era stato doloroso.

[...]